Riportiamo una commossa lettera di Stefano Arrighetti, neo Presidente dell’Istituto Ernesto de Martino.
Questa notte intorno alle 1.30 è morto improvvisamente Ivan Della Mea, all’Ospedale San Paolo di Milano dove era stato ricoverato d’urgenza dopo un malore. Aveva 68 anni, era nato a Torre Alta di Lucca nel 1940. Viveva a Milano con la sua compagna Clara Longhini e aveva due figli, Sara e Pietro. Da tempo aveva problemi di salute. Impossibile dire nelle poche righe di un comunicato la vita e la storia di Ivan Della Mea. Forse basta solo ricordare quello che aveva fatto in questo ultimo scorcio di vita: aveva ideato una ricerca con l’ARCI di Firenze sulla storia della case del popolo; il 25 aprile aveva suonato per la Festa della Liberazione a Fosdinovo (Carrara) dai compagni degli Archivi della Resistenza; era stato a Sesto Fiorentino all’Istituto Ernesto de Martino, che aveva diretto per 13 anni, per la conferenza stampa della rassegna InCanto; il 12 maggio aveva presentato l’ultimo numero della rivista “il de Martino”, ad Acquanegra sul Chiese, paese natale di Gianni Bosio; il 28 maggio aveva suonato a Brescia per ricordare la strage di Piazza della Loggia; sabato 30 maggio era stato con Paolo Pietrangeli e Paolo Ciarchi a Montevarchi a cantare per il ’68; il 3 giugno aveva scritto un appello al voto per Rifondazione comunista; venerdì 12 giugno il suo ultimo articolo su “il Manifesto” dal titolo “Brucia compagno brucia”. Pochi mesi fa Ala Bianca aveva distribuito una “Antologia” con molte delle sue canzoni più belle ed è appena uscito per la Jaka Book l’ultimo libro di Ivan Della Mea, la sua autobiografia: “Se la vita ti dà uno schiaffo”, il racconto della sua infanzia e la storia della sua famiglia, un testo di grande spessore narrativo e di forte impatto emotivo. Una dura resa dei conti con la vita e con la morte che suona, purtroppo, come l’epitaffio nella vita di un grande artista e di un grande compagno comunista. A Clara, Pietro e Sara e a tutti i familiari va l’abbraccio più forte di tutti i compagni dell’Istituto Ernesto de Martino. Saluteremo Ivan martedì 16 giugno alle ore 11 presso il Circolo ARCI Corvetto in via Oglio, 21, a Milano.
un ultimo, commosso saluto al compagno Ivan della Mea
Marco Addivinola
O cara moglie stasera ti prego
di’ a mio figlio che vada a dormire
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro
con il sorriso del capo sezione
mi è arrivata la liquidazione,
mi han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro e della libertà.
Quando la lotta è di tutti e per tutti
il tuo padrone vedrai cederà,
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.
Questo si è visto davanti ai cancelli,
noi si chiamava i compagni alla lotta
ecco il padrone fa un cenno una mossa
e un dopo l’altro cominciano a entrar.
O cara moglie dovevi vederli
venire avanti curvati e piegati
noi a gridare: Crumiri venduti!,
e loro dritti senza guardar.
Quei poveretti facevano pena
ma dietro a loro là sul portone
rideva allegro il porco padrone,
li ho maledetti senza pietà.
O cara moglie io prima ho sbagliato,
di’ a mio figlio che venga a sentire
che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà,
Che ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.
Questa notte è morto Ivan della Mea
Pubblicato il domenica 14 giugno 2009 alle ore 20:18 | 0 commenti | |
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