Benvenuti nel sito del Circolo 4 del Partito Democratico di Monza che opera nei quartieri di Triante, San Giuseppe e San Carlo di Monza e ha sede presso il Circolo Cattaneo in Viale Vittorio Veneto, 1. Nel sito potete trovare informazioni sulle nostre iniziative, sui nostri incontri e, ci auguriamo, alcuni argomenti e suggerimenti per riflettere insieme.

Riflessione sul mondo del lavoro

Vi invito ad una riflessione in merito al fatto che alla manifestazione di Torino in memoria dei fatti della Thyssen Krupp, né Governo né Confindustria fossero presenti.

Sul Governo credo basti citare i pensieri del Ministro Scaiola e ancor più del Ministro Sacconi per capire di che gente stiamo parlando.

Su Confidustria e sugli Industriali, questa assenza mi ha suggerito delle riflessioni che vorrei condividere veramente con Voi.

La domanda, spontanea, è stata: ”Ma chi sono gli Industriali di oggi?” “Cos’hanno in comune con i grandi Industriali del passato?”

Forse niente. Credo che gli Industriali abbiano sempre fatto il loro interesse, anche con posizioni radicali. Le lotte sindacali, gli scioperi di massa ne sono la tangibile testimonianza di quei tempi.

Però,… ancora oggi esistono Ospedali costruiti da Industriali, villaggi (anche carini) per i lavoratori (penso a Solvay di Rosignano), nella stessa nostra Città la C.G.S a cavallo tra gli anni 50 e 60 ha costruito case per i lavoratori. Penso a quanti Centri sportivi portano il nome di Industriali del passato.

Oggi chi sono i nostri Industriali, per parlare degli aderenti a Confindustria e non, ma la domanda potrebbe essere anche “Come si comportano gli Industriali Stranieri che hanno insediamenti in Italia?”.

Il profitto al primo posto. Disconoscimento del valore del territorio. Dislocazione selvaggia in paesi extra Europei o in paesi dell’Est profondo, alla ricerca di del profitto e da quel desiderio di liberarsi da quei vincoli (per loro, atti di civiltà per Noi) che sono il diritto dei lavoratori, il rispetto delle norme di sicurezza, la garanzia verso le Donne.

Per gli stranieri, approfittare del fatto delle nostre burocrazie, delle nostre latitanze politiche e istituzionali per comportarsi diversamente che nel loro paese.

Le Tv e i media fanno a gara per raccontarci i Gossip di questi grandi industriali del giorno d’oggi, ma nessuno che si prenda la briga di chiedere a questi signori cosa pensano, cosa fanno per chi lavora per loro.

Inutile riprendere i racconti di REPORT della Gabanelli su come i grandi della Moda Italiana producano i loro capi. Roberto Saviano in Gomorra ci racconta anche la connivenza tra un certo tipo di produzione e la malavita organizzata, dove i diritti dei lavoratori sono assolutamente annullati.

La crisi vera è arrivata ormai anche nelle zone di eccellenza del Paese. Gli Industriali hanno pensato al loro interesse e gli operai sono sempre più soli. Il sindacato (o parte di esso) la politica si sono disinteressati da tempo dei loro problemi.

Prima della tragedia della Thyssen e dopo la medesima, migliaia di lavoratori hanno perso la vita. Questo nell’indifferenza totale di Istituzioni, politica, media etc.

Il fatto eclatante della Thyssen ha fatto solo aprire gli occhi a chi era accecato da tempo dalla mediocrità dell’informazione in Italia.

Al di là di questo, la situazione non è cambiata di molto. La politica continua a dimostrasi di basso rango. Troppo poche le eccezioni.

L'altro ieri, prima dell’inizio del Film “La fabbrica dei tedeschi” mi ha colpito quel ragazzo, uno degli scampati al rogo della Thyssen, che è dovuto tornare in Calabria senza lavoro, con il dolore e la delusione nel cuore.

Il Sud, … già,… ma come possiamo pensare che le menti delle giovani generazioni,
abbandonino la logica comune di certe regioni di convivenza con la malavita, e accettino l’insegnamento che il lavoro è riscatto sociale, morale.

Si muore più di lavoro che di Mafia e Camorra!!!
Questo paese, i suoi politici, quando penseranno di invertire la tendenza? Parliamo di questione morale. Ma esiste ancora una morale di cui discuterne?

Invito Voi, amici del Circolo 4 e gli altri amici con cui voglio condividere questi pensieri, a costruire un qualcosa di nuovo, di serio, fuori dagli schemi precostituiti di questa politica obsoleta. Un nuovo manifesto, anche coraggioso da proporre.

Ho sempre pensato, e a qualcuno l’ho confidato, che il fatto della Thyssen, nella sua totalità abbia costituito per me uno spartiacque tra l’ieri e l’oggi della mia visione della politica.

Tutto ciò che era considerato giusto ieri, è stato comunque insufficiente. La nostra storia (e per questo parlo di totalità nel riferirmi alla Thyssen) deve fare i conti con una sconfitta culturale, di una sottovalutazione di principi fondamentali con i quali magari eravamo bravi a riempirci la bocca.

Veramente, amici e compagni (con un significato veramente nuovo, di vicinanza) fermiamoci a riflettere sul futuro di questo partito che con difficoltà stiamo costruendo. Facciamolo con spirito nuovo e con condivisione di intenti.

Costruiamo una politica differente. Ma facciamolo veramente.

Riprendo una frase di una canzone vecchissima di De Gregori che ho sempre amato.
"Non confondermi con niente e con nessuno e mai niente e nessuno ti confonderà!"

Ecco, l’obiettivo è proprio questo!

Grazie e aspetto le vostre.

Marco Addivinola

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